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Consigli in cucina

Frutti di bosco in gravidanza: sì o no?

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  • Se consumati in modo corretto, i frutti di bosco in gravidanza possono essere preziosi alleati grazie al loro contenuto di vitamina C, antiossidanti, acido folico e fibre.
  • È importante consumarli con moderazione (bastano circa 100-150 grammi al giorno) e inserirli all’interno di una dieta sana, varia ed equilibrata.
  • I frutti di bosco vanno lavati con cura sotto l’acqua corrente, eventualmente aggiungendo sostanze naturali dal potere battericida.
  • In caso di utilizzo di frutti di bosco surgelati, è consigliato cuocerli prima del consumo, per eliminare eventuali rischi microbiologici.
  • Alcune condizioni, come diabete gestazionale, allergie o disturbi intestinali, richiedono un consumo controllato e sempre supervisionato da un medico.

La promessa di una nuova vita

C’è un momento nella vita di una donna in cui ogni gesto si carica di significato, ogni scelta quotidiana si trasforma in un atto di attenzione profonda. Parliamo della gravidanza. In questa fase, anche la tavola diventa un luogo speciale, dove nutrirsi significa anche proteggere, sostenere, accompagnare una nuova vita che cresce, giorno dopo giorno.
Gli interrogativi e i dubbi sono, però, molteplici (e inevitabili): ebbene, cosa mangiare in gravidanza? E, più nello specifico, cosa sapere sulla frutta in gravidanza? Accendiamo i riflettori, in particolare, sui frutti di bosco, che  con sé portano una promessa di benessere per la salute dell’organismo. Per gli esperti, si possono consumare frutti di bosco in gravidanza? La risposta alla domanda del titolo, dunque, è sì, ma un sì consapevole. Scopriamo di più.

Piccoli frutti, grandi virtù

Colorati, succosi, profumati: i frutti di bosco hanno un’identità riconoscibile che li rende appetibili, da più punti di vista. Nonostante le loro dimensioni ridotte, hanno in sé una grandezza: sono, infatti, portatori di tanti benefici per la nostra salute. In particolare, come confermato da numerosi studi scientifici1,2, i frutti di bosco contribuiscono a:

  • regolare i livelli di zucchero e insulina nel sangue;
  • rafforzare il sistema immunitario;
  • ridurre il rischio di diabete di tipo 2 e malattie croniche;
  • abbassare la pressione e proteggere il cuore;
  • prevenire il declino cognitivo e infezioni urinarie.

Inoltre,  la vitamina C contenuta nei frutti di bosco aiuta il corpo della futura mamma ad assorbire meglio il ferro presente negli alimenti, un minerale fondamentale in gravidanza. Analogamente, l’apporto di acido folico è prezioso per il corretto sviluppo del sistema nervoso del feto. E i frutti di bosco ne sono una generosa fonte.

LEGGI ANCHE: Vitamine, ma non solo: alla scoperta delle proprietà dei frutti di bosco

Frutti di bosco in gravidanza: cosa dicono gli esperti

Quando si tratta di alimentazione in gravidanza, ogni cibo solleva dubbi e i frutti di bosco non fanno eccezione. Gli esperti, tuttavia, concordano nel ritenere che questi piccoli frutti possono essere inseriti tranquillamente nella dieta delle future mamme, purché siano ben lavati e consumati con le giuste precauzioni.
Il ministero della Salute3 sottolinea l’importanza di consumare frutta e verdura ogni giorno. Medici e nutrizionisti4 confermano il valore nutrizionale dei frutti di bosco, evidenziando come siano particolarmente ricchi di composti bioattivi che aiutano a proteggere le cellule dallo stress ossidativo. Si tratta di benefici importanti in una fase delicata come la gravidanza.

In sintesi, gli esperti non solo promuovono il consumo di frutti di bosco, ma li considerano un’ottima scelta per arricchire la dieta con gusto e salute. A patto, come sempre, di rispettare le buone norme igieniche.

LEGGI ANCHE: Quali sono i frutti di bosco: sicuro di conoscerli tutti?

Un sì consapevole

Insomma, frutti di bosco in gravidanza: sì o no? La risposta, come spesso accade quando si parla di questa delicata fase della vita (lo abbiamo visto parlando, per esempio, di funghi) è un sì consapevole, guidato dal buon senso.
I frutti di bosco possono essere un’ottima aggiunta alla dieta quotidiana, ma è fondamentale non eccedere nelle quantità. La porzione consigliata si aggira intorno ai 100-150 grammi al giorno. Quanto basta per beneficiare delle loro virtuose proprietà senza sovraccaricare l’organismo di zuccheri, seppur naturali.
L’ideale è inserirli all’interno di una dieta varia ed equilibrata, alternandoli con altra frutta che si può mangiare in gravidanza, come mele, pere, agrumi o banane, in modo da fornire al corpo una gamma completa di nutrienti.

E per i frutti di bosco surgelati?

Abbiamo scoperto, dunque, che non c’è un no a priori al consumo di frutti di bosco in gravidanza. Vale, dunque, la pena prevederli nella propria dieta anche quando si aspetta un bimbo.
Può capitare, però, che non sia disponibile il prodotto fresco. Qui entrano in gioco i frutti di bosco surgelati, che rappresentano una valida alternativa, anche in gravidanza, se preparati e consumati nel modo corretto. I frutti di bosco surgelati conservano buona parte delle loro proprietà nutrizionali5, tra cui vitamina C, fibre e antiossidanti, grazie al processo di congelamento rapido che ne blocca il deterioramento.

Tuttavia, le linee guida ministeriali6 mettono l’accento sul rischio di epatite A legato al consumo di frutti di bosco surgelati non trattati. Per questo, è fortemente consigliata la cottura prima del consumo, soprattutto in gravidanza. In generale, infatti, la frutta surgelata può essere contaminata durante la raccolta o la lavorazione e il freddo non elimina del tutto eventuali virus o batteri. Per questo, è buona prassi usare i frutti di bosco surgelati o congelati in preparazioni che prevedano il riscaldamento o la cottura, come composte, salse, dolci o smoothie caldi.

LEGGI ANCHE: Frutti di bosco congelati: come usarli e valorizzarli

L’importanza di stagione e tracciabilità

Un elemento da considerare è la stagionalità. I frutti di bosco esprimono il meglio di sé quando vengono raccolti nel loro momento naturale, cioè tra la primavera inoltrata e l’estate, periodo in cui offrono il massimo in termini di gusto e nutrienti.
Quando non sono disponibili freschi, si possono consumare anche nella versione surgelata, purché provenienti da filiere sicure e ben confezionati. Abbiamo visto che i frutti di bosco congelati mantengono gran parte dei loro valori nutrizionali, ma è sempre importante controllare origine, metodo di conservazione e tracciabilità. Ancor di più in un periodo delicato come la gravidanza. È sconsigliato ricorrere a prodotti sfusi o di provenienza incerta.

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Quando dire di no: casi particolari da considerare

Sebbene gli esperti promuovano il consumo dei frutti di bosco in gravidanza, ci sono alcuni casi in cui è necessario prestare attenzione. Ad esempio, chi soffre di diabete gestazionale dovrebbe consumarli con moderazione, poiché il loro contenuto di zuccheri, seppur naturale, può influire sulla glicemia. Allo stesso modo, in presenza di allergie alimentari o disturbi intestinali, è fondamentale consultare il medico prima di introdurli nella dieta.
Attenzione anche ai prodotti secchi, canditi o trattati industrialmente, spesso ricchi di zuccheri aggiunti, coloranti e additivi poco indicati in gravidanza.

Piccoli gesti, grandi attenzioni

Durante la gravidanza, l’alimentazione non è solo nutrimento, ma un atto di cura consapevole. Anche cibi sani e naturali, come la frutta fresca, vanno infatti trattati con attenzione.
Per questo motivo, oltre a scegliere prodotti sicuri e tracciabili, è fondamentale seguire alcune semplici buone prassi igieniche, soprattutto quando si consumano alimenti a crudo. Ecco un pratico vademecum su come lavare correttamente la frutta in gravidanza.

  • Lavare accuratamente la frutta sotto l’acqua corrente, eliminando residui visibili di terra o impurità.
  • Secondo le linee guida internazionali, basta l’acqua. Tuttavia, volendo, si può fare un passaggio ulteriore, lasciando in ammollo la frutta per almeno un quarto d’ora in acqua con sostanze (meglio se naturali) dal potere battericida. Per esempio, il bicarbonato di sodio: ne bastano 1 o 2 cucchiaini. Risciacquando nuovamente con acqua corrente, prima del consumo.
  • Asciugare la frutta con carta da cucina o un panno dedicato.

Durante la dolce attesa, ogni precauzione è un gesto di cura. Anche un piccolo frutto, apparentemente innocuo, può nascondere insidie, se non trattato correttamente. Con le giuste attenzioni, può invece trasformarsi in un grande gesto d’amore. Per sé e per chi verrà.

 

NOTE

1 Dietary intakes of berries and flavonoids in relation to cognitive decline, Annals of Neurology, 2012

2 Fruit consumption and risk of type 2 diabetes: results from three prospective longitudinal cohort studies, British Medical Journal, 2013

3 Scopri di più: Linee guida per una sana alimentazione in gravidanza, ministero della Salute

4 The Effect of Berry Consumption on Oxidative Stress Biomarkers: A Systematic Review of Randomized Controlled Trials in Humans, Antioxidants (Basel), 2023

5 Nutrition and Cost Comparisons of Select Canned, Frozen, and Fresh Fruits and Vegetables, Sage Journals, 2014

6 Per approfondire: Epatite Virale “A” e consumo di frutti di bosco surgelati. Aggiornamenti e raccomandazioni del ministero della Salute

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