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- I surgelati si sono trasformati da scelta occasionale a componente stabile della spesa settimanale degli italiani, rispondendo alle esigenze di una società sempre più dinamica.
- Fattori sociali ed economici, come la riduzione del tempo per cucinare e l’espansione della grande distribuzione, hanno favorito la diffusione del prodotto surgelato.
- Il trend del consumo di surgelati in Italia è in costante crescita e ha superato la soglia del milione di tonnellate, con una media di 17,2 kg pro capite.
- I prodotti più acquistati sono verdure, patate, pizze, piatti pronti e prodotti ittici, con una crescita costante anche per la frutta surgelata.
- Il comparto si distingue anche per il basso impatto ambientale, contribuendo a ridurre lo spreco alimentare e promuovendo filiere sostenibili.
- Il mercato dei surgelati in Italia guarda al futuro puntando su innovazione, tracciabilità, packaging ecologico e referenze personalizzate, consolidando un ruolo strategico nell’alimentazione moderna.
Il freddo che scalda la tavola degli italiani
Per anni, il cibo surgelato ha occupato un ruolo secondario nelle cucine italiane: una soluzione d’emergenza, una scorciatoia cui ricorrere quando il tempo scarseggiava. Oggi, quel ruolo si è trasformato: i surgelati sono entrati stabilmente nella spesa settimanale, affermandosi come una scelta quotidiana, pratica e versatile.
Il consumo di surgelati in Italia ha vissuto una crescita costante negli ultimi anni, accompagnata da un’evoluzione profonda nella percezione del prodotto. Non più riserva da dispensa, ma alleato strategico della cucina contemporanea, capace di rispondere con efficacia a nuove esigenze alimentari, ritmi frenetici e un’attenzione crescente verso la qualità e la riduzione degli sprechi.
Un cambiamento culturale…
Negli ultimi decenni, il panorama alimentare italiano ha assistito a un lento ma costante cambiamento. In questo scenario, i surgelati hanno guadagnato fiducia, spazio e valore. Il loro utilizzo rappresenta oggi una componente strutturale dell’alimentazione domestica. A determinare questo cambiamento sono stati diversi fattori. Tra questi:
- la crescente presenza delle donne nel mondo del lavoro, che ha contribuito a ridisegnare la gestione del tempo familiare;
- una progressiva riduzione del tempo disponibile per cucinare, spesso assorbito da ritmi di vita sempre più frenetici;
- lo sviluppo capillare della grande distribuzione organizzata, che ha reso più accessibili e visibili i prodotti surgelati;
- un’attenzione crescente alla sicurezza, alla tracciabilità e alla qualità degli alimenti, caratteristiche oggi riconosciute anche al cibo surgelato grazie a processi produttivi sempre più controllati e trasparenti.
… e generazionale
Una spinta decisiva è arrivata dai nuovi consumatori: giovani adulti e nuclei familiari con bambini piccoli alla ricerca di un equilibrio tra rapidità di preparazione, accessibilità economica e qualità.
È proprio per questo motivo, e per una clientela sempre più attenta alla salute, che è cresciuto l’interesse per referenze variegate: non solo pizze e verdure, ma anche piatti etnici, vegani, ingredienti di alta qualità e proposte gourmet. Il trend di consumo dei surgelati in Italia segue, quindi, un’evoluzione che va ben oltre la semplice comodità: si tratta di un nuovo modo di progettare i pasti, senza rinunciare al gusto e alla salute.
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Dati consumo di surgelati in Italia: i numeri
I numeri del consumo di surgelati in Italia raccontano una crescita solida e costante, segno di un cambiamento ormai radicato nelle abitudini alimentari del nostro Paese. I dati più recenti1 confermano non solo una diffusione capillare, ma anche un apprezzamento trasversale tra diverse fasce d’età e tipologie di consumatori. Sapevi che:
- 9 italiani su 10 consumano alimenti surgelati;
- il 53% lo fa abitualmente;
- oltre il 39,3% ha aumentato il consumo negli ultimi cinque anni;
- la media annua ha raggiunto i 17 kg pro capite.
Questi numeri fotografano un settore maturo, ma tutt’altro che statico. L’ampiezza dell’offerta e la crescita delle soluzioni “ready to cook” contribuiscono a rendere il mercato dei surgelati in Italia sempre più articolato, con una domanda che continua a espandersi e a diversificarsi.
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Quali sono i prodotti più acquistati?
Il cibo surgelato ha smesso di essere un prodotto da riserva per trasformarsi in una costante della spesa settimanale. Più che una comodità, oggi rappresenta una scelta strategica, capace di unire gusto, sicurezza e praticità. Ma quali sono i prodotti che entrano più spesso nei freezer? Secondo le statistiche sui surgelati italiani, a primeggiare sono vegetali e ortaggi, con oltre 215.000 tonnellate. Seguono:
- patate surgelate, circa 110.500 t;
- prodotti ittici, 92.500 t:
- pizze surgelate, 63.500 t;
- piatti pronti, oltre 66.600 t;
- carni surgelate, 15.700 t.
L’interesse costante per ortaggi e frutta surgelata, i protagonisti assoluti dei nostri freezer, si lega a due fattori principali. Da un lato c’è la comodità di avere ingredienti sempre disponibili e già pronti all’uso, dall’altro la possibilità di ridurre gli sprechi e gestire meglio le porzioni.
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Il fattore sostenibilità
Oltre a essere pratici, i surgelati si rivelano anche una scelta sostenibile. Lo confermano i dati sullo spreco alimentare2: solo il 2,5% dei quasi 1,8 milioni di tonnellate di cibo sprecato ogni anno in Italia proviene da prodotti surgelati. Il motivo è semplice: il surgelato dura di più, si utilizza solo nella quantità desiderata e non va incontro a deperibilità immediata.
La sostenibilità del surgelato non si limita, però, alla lunga conservazione. L’intera filiera si sta evolvendo verso modelli produttivi e distributivi sempre più attenti all’ambiente: raccolta stagionale, abbattimento rapido, filiere controllate, trasporto a basso impatto e packaging riciclabile. In questo scenario, il mercato dei surgelati in Italia non solo conferma la propria solidità economica, ma acquisisce un ruolo strategico anche dal punto di vista ambientale e sociale. Un numero crescente di imprese del settore investe in innovazione tecnologica e responsabilità ambientale. Contribuendo, in tal modo, a definire un modello di consumo che risponde ai principi della green economy e alle aspettative di un pubblico attento, informato e consapevole.
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Il futuro è (ancora) nel freezer
Quello che un tempo era considerato un compromesso, oggi si presenta come una scelta strategica, in grado di rispondere a esigenze concrete con soluzioni sempre più curate e consapevoli. Proprio per questo, guardando al futuro, il consumo di surgelati in Italia non sembra destinato a rallentare. Anzi, tutto lascia pensare a un’ulteriore espansione e a una crescita del consumo di surgelati.
Sul mercato, del resto, si affacciano soluzioni evolute: da un rafforzamento dei piatti pronti a soluzioni “ready to heat” pensate per l’alta cucina. Passando per proposte personalizzate per chi segue regimi nutrizionali specifici, confezioni intelligenti, sostenibili, e sistemi di tracciabilità avanzata basati su tecnologie digitali.
Le aziende di surgelati in Italia stanno investendo in qualità, trasparenza e innovazione, contribuendo a trasformare l’intero comparto in un punto di riferimento per l’alimentazione contemporanea. Una sfida che vede Versilfood in prima linea, con investimenti in tecnologie 4.0, l’impegno per una filiera trasparente e certificata e un’offerta ricca e lineare che risponde alle esigenze dei consumatori moderni.
Il freezer, insomma, è diventato un grande alleato della cucina moderna: non solo per ciò che conserva, ma per tutto ciò che permette di risparmiare, valorizzare e reinventare.
NOTE
1 Fonte: Rapporto Annuale sui consumi dei prodotti surgelati, IIAS – Istituto italiano alimenti surgelati
2 Fonte: Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare: è tra le mura domestiche che viene gettato più cibo. Con i “frozen food” si riducono della metà gli sprechi alimentari in cucina – Istituto italiano alimenti surgelati.