Consigli in cucina

Come pulire il tartufo: poca acqua, tanta gentilezza

  • La pulizia del tartufo è un’operazione fondamentale che consente di esaltarne l’autenticità, evitando alterazioni indesiderate e preservandone le peculiarità.
  • Scopriamo come pulire il tartufo senza comprometterne l’integrità: servono una spazzola dalle setole medie, un coltello dalla punta arrotondata e tanta delicatezza.
  • Non è sbagliato, per gli esperti, ricorrere all’acqua, all’occorrenza: tuttavia, il suo impiego deve essere ponderato poiché i tartufi, in virtù della loro struttura porosa, sono molto sensibili all’umidità.
  • Setole più morbide per il tartufo bianco, surplus di attenzione in fase ispettiva per quello nero: le varie tipologie di tartufo richiedono diversi approcci per la pulizia.
  • Al contrario di quel che si possa pensare, il tartufo andrebbe pulito solo poco prima della preparazione, per proteggerlo e garantirne la freschezza.

L’oro della terra

Gioiello sotterraneo e delizia culinaria. Il tartufo è considerato, non a caso, l’oro della terra. Il suo profumo intenso e inebriante ha stregato palati e cuori per secoli. E lo fa ancora oggi. Complici anche la sua rarità e la difficoltà nel trovarlo, che lo rendono ancor più prezioso, suscitando meraviglia e ammirazione tra gli amanti della gastronomia. Dietro la sua bellezza enigmatica si cela, però, una delicatezza che richiede un approccio attento e rispettoso, prima che il tartufo arrivi in tavola. Per mantenere intatte le caratteristiche che lo rendono così pregiato bisogna, infatti, seguire alcune specifiche raccomandazioni. Scopriamo, allora, in questo articolo come pulire il tartufo, preservando la sua essenza unica e le sue peculiarità per regalarsi un’esperienza gustativa d’eccellenza.

Un atto d’amore

Pulire i tartufi, come evidenziano gli esperti, è una sottile arte che richiede precisione e delicatezza. La procedura, forse un po’ complessa per chi è agli inizi, è tuttavia essenziale. Un’accurata pulizia consente, infatti, di preservare l’aroma e il sapore distintivo del tartufo. Quali strumenti utilizzare per non danneggiarlo? Come rimuovere tutte le tracce di terra senza alterare la fragranza? E, ancora, come pulire il tartufo senza comprometterne l’integrità? Sono tante le domande che sorgono. La ricerca delle risposte a questi interrogativi non è solo un impegno in cucina. Possiamo definirlo, senza esagerare, un atto d’amore per il tartufo stesso.

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Come pulire il tartufo

Proprio come un gioiello grezzo, il tartufo richiede cura e gentilezza nella sua preparazione. Per questo, per pulire il tartufo, avremo bisogno di:

  • una spazzola con setole medie (in alternativa, va bene anche uno spazzolino da denti, ovviamente pulito);
  • un coltello con la punta rotonda;
  • poca acqua fredda.

S’inizia spazzolando via, delicatamente, eventuali tracce di terra. In presenza di residui ostinati, si può ricorrere con cautela alla punta di un coltello. Qualora il tartufo sia particolarmente sporco, soprattutto nel caso di esemplari con una superficie assai porosa, potrebbe essere necessario sciacquarlo leggermente sotto acqua fredda, per poi procedere con un’accurata e prudente asciugatura e una successiva spazzolatura garbata.

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Come si pulisce il tartufo: acqua sì o no?

L’uso dell’acqua nella pulizia dei tartufi è un argomento delicato e controverso. Sebbene questa possa essere un alleato nella rimozione delle impurità più resistenti, il suo impiego deve essere attentamente ponderato. Questo perché i tartufi, in virtù della loro struttura porosa, sono molto sensibili all’umidità. L’acqua può penetrare all’interno del tubero, compromettendone l’aroma e favorendo la crescita di microrganismi indesiderati. E, sebbene in alcuni casi, potrebbe essere necessario utilizzare l’acqua per una più completa pulizia del tartufo, è sempre consigliabile adottare un approccio parsimonioso.

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Tartufo nero e tartufo bianco: cosa cambia nella pulizia

Abbiamo visto le regole generali su come si puliscono i tartufi. È bene evidenziare, però, che vi sono alcune variazioni del processo in base alla diversa struttura e porosità delle numerose tipologie di tartufi. Ad esempio, la pulizia del tartufo nero e di quello bianco differisce in alcuni passaggi. Più nello specifico:

  • il tartufo nero richiede un’attenta ispezione per garantire l’assenza di residui di terra che potrebbero mimetizzarsi a causa della tonalità più scura della superficie.
  • Il tartufo bianco, più delicato, va pulito con setole morbide o con un panno, in modo da rimuovere la terra senza danneggiarne la superficie.

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Quando pulire il tartufo

Un tartufo appena raccolto, si sa, è spesso ricoperto da una considerevole quantità di terra. Anche nell’eventualità in cui lo si sia acquistato, è probabile che questo conservi tracce residue di sporco. Il fatto che i tartufi in vendita non siano perfettamente puliti non è un errore, bensì una strategia per garantire la massima durata della loro freschezza. Il peridio, ovvero lo strato esterno del tartufo, insieme a un leggero rivestimento di terra, agisce come un freno sulla crescita dei microrganismi e sulla degradazione di questo fungo, contribuendo a mantenere il tartufo nelle condizioni ottimali. In altre parole, lasciare il tartufo pulito ma inutilizzato per troppo tempo potrebbe causare danni alla fragranza e al sapore. Per questo motivo, quindi, è consigliabile pulire il tartufo solo al momento del consumo.

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