Salute e benessere

Tartufi in gravidanza: si possono mangiare?

  • Durante la gravidanza, è essenziale adottare una dieta equilibrata per garantire il benessere sia della madre, sia del bambino.
  • Ricco di proteine, micronutrienti e antiossidanti, il tartufo ha comprovate proprietà per la salute.
  • Si possono mangiare i tartufi in gravidanza? La risposta è sì, ma con attenzione.
  • Il principale rischio legato al consumo dei tartufi in dolce attesa riguarda l’infezione da toxoplasmosi, che può avere conseguenze gravi sulla salute del feto.
  • Per un consumo quanto più sicuro, gli esperti consigliano di lavare accuratamente i tartufi e di scegliere solo prodotti di qualità.
  • Il modo più sicuro di mangiare i tartufi in gravidanza è previa cottura o surgelamento.

L’importanza di una sana alimentazione

Varietà ed equilibrio. Sono le due direttrici lungo le quali, per gli esperti, deve muoversi una dieta sana. Si tratta di una raccomandazione valida in ogni fase della vita, ma che assume particolare rilievo durante la gravidanza. Per garantire il benessere tanto della mamma, quanto del nascituro, è fondamentale consumare una vasta gamma di nutrienti, tra cui proteine, carboidrati, grassi sani, vitamine e minerali. Tuttavia, alcuni alimenti richiedono particolare attenzione poiché possono causare infezioni e malattie più o meno gravi per la donna e per il bimbo in arrivo. Cosa si può consumare, allora, e cosa no? Cosa fa bene e cosa è controindicato? Dopo aver analizzato i pro e i contro del consumo di funghi durante i nove mesi di dolce attesa, andiamo a scoprire cosa dice la scienza circa la possibilità di mangiare tartufi in gravidanza.

I valori nutrizionali del tartufo

Il tartufo è considerato un alimento molto prezioso. Non solo per via del suo costo, ma anche per i benefici che porta alla salute1. Il tartufo ha, infatti, un profilo nutrizionale unico.

  • È ricco di proteine, carboidrati e fibre;
  • contiene micronutrienti come vitamina C, fosforo, sodio, calcio, magnesio e ferro;
  • ha un basso contenuto di grassi saturi;
  • è una preziosa fonte di antiossidanti.

È proprio in virtù delle tante e riconosciute proprietà benefiche che ci si chiede, a ragione, se si possa o meno consumare tartufi in gravidanza.

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Tartufi in gravidanza: sì o no?

Arriviamo al cuore della questione: si può mangiare il tartufo in gravidanza? La risposta è sì. Gli esperti evidenziano che, come molti altri prodotti della terra, per esempio la verdura, il tartufo può essere incluso nella dieta delle future mamme.

Occorre, tuttavia, prestare alcune attenzioni2. Nello specifico, è importante, infatti, assicurarsi che il tartufo sia fresco e di alta qualità, in quanto la contaminazione da agenti patogeni potrebbe creare problemi. Il principale pericolo riguarda l’infezione da toxoplasmosi, una patologia causata da un parassita noto come Toxoplasma gondii. Sebbene la toxoplasmosi non rappresenti una minaccia diretta per gli esseri umani, può risultare comunque pericolosa per le donne in gravidanza. Questo poiché l’infezione può essere trasmessa al feto con conseguenze gravi per la sua salute, specie se contratta durante le prime settimane di gestazione.

Toxoplasmosi e tartufo, cosa sapere

Le possibilità di contrarre un’infezione da toxoplasmosi si riducono nel momento in cui il prodotto fresco viene accuratamente lavato e privato di ogni particella terrosa. Ecco allora che, per poter gustare il tartufo anche in gravidanza senza correre alcun rischio, le future mamme devono:

  • lavare delicatamente il tartufo sotto un getto d’acqua;
  • usare uno spazzolino apposito per eliminare i residui di terra;
  • usare un coltello dalla punta arrotondata per staccare gli eventuali residui incrostati di terra;
  • asciugarlo bene con della carta assorbente.

È importante, infine, essere sempre certi della qualità del tartufo che si sta per consumare. Motivo per cui, se si vuole gustare del tartufo crudo, è meglio farlo solo acquistandolo da rivenditori affidabili o consumando in ristoranti fidati.

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Tartufi in gravidanza: come mangiarli in modo sicuro

Abbiamo visto, insomma, che il tartufo può essere consumato durante la gravidanza, a patto che sia stato conservato e preparato con le dovute precauzioni. Del resto, l’attenzione non è mai troppa, quando si parla della salute dei propri figli. In caso di dubbi o di preoccupazioni, è consigliabile consultare il proprio medico o un nutrizionista.

Il modo più sicuro di mangiare il tartufo è previa cottura, poiché una temperatura superiore ai 60° C eliminerà completamente il batterio della toxoplasmosi. Per farlo, però, è necessario consumare solo tartufo nero poiché, a differenza di quello bianco, non perde le sue qualità nutrizionali e il suo distintivo sapore, una volta cotto. In alternativa, anche il tartufo surgelato, specialmente se ben lavato prima del processo di congelamento, è al sicuro dal batterio della toxoplasmosi.

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E dopo la nascita del figlio?

Da un interrogativo all’altro: dopo la gravidanza, il tartufo in allattamento è considerato un alimento sicuro? Anche in questo caso, gli esperti danno il proprio via libera. Tuttavia, sebbene non vi siano restrizioni specifiche riguardo il consumo di tartufi durante la fase di allattamento, è consigliabile procedere con cautela. Questo alimento rimane, infatti, sempre soggetto a contaminazioni ambientali, motivo per il quale vanno tenute a mente le regole sopra elencate per un consumo in sicurezza.

Il tartufo può, quindi, essere apprezzato con parsimonia e attenzione sia durante le gravidanza, sia nei primi mesi di vita del bambino, ma è essenziale essere consapevoli delle possibili implicazioni sulla salute. Le parole d’ordine sono: equilibrio e moderazione.

 

NOTE
1 Potentials of truffles in nutritional and medicinal applications: a review, Fungal Biology and Biotechnology, Giugno 2020 Nutrition

2 Per maggiori informazioni, si può consultare l’approfondimento della Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia, Nutrizione in gravidanza e durante l’allattamento

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